Esiste davvero il Recovery Training?
Esistono diversi modi per provare a velocizzare il recupero da stress dovuto ad una pesante sessione di sparring.
Si può utilizzare il massaggio, il trattamento del tessuto miofasciale, i bagni in acqua ghiacciata, la meditazione e molto altro.
Fra tutte queste possibilità, però, c’è ne una che la gente non penserebbe mai possa essere utilizzata proprio trattamento per il recupero nel post allenamento.
Questo trattamento è l’allenamento.
Lo so, sembra strano sentirlo perché quando si nomina la parola “allenamento”, immediatamente si pensa a qualcosa ad alta intensità, alla fatica, al sudare tanto.
Si sente dire che bisogna allenarsi per diventare più forti, più magri, più veloci, ma non si sente mai per “recuperare”.
Ma cosa succederebbe se ci fosse un modo di allenarsi per migliorare la velocità di recupero dallo stress allenante piuttosto che sottoporre il proprio corpo ad uno stress maggiore?
L’utilizzo del recovery training per velocizzare il recupero deriva da tre personali considerazioni che ho riorganizzato nella mia testa man mano che ho acquisito esperienza:
Attraverso svariate prove, errori, e analisi, ho riscontrato sulla mia pelle prima e sui miei atleti poi, che un fighter il cui proprio HRV aumentava nuovamente non appena lo stress allenante fosse passato (indicando quindi uno spostamento verso il recupero), lo stesso fighter era in grado di velocizzarlo attraverso quello che io definisco Recovery Training (o allenamento di compensazione, come presentato da Bompa e Buzzichelli nel libro “Periodizzazione dell’Allenamento Sportivo).
Il Recovery Training, se incorporato all’interno dei vari macrocicli programmati nel corso della periodizzazione dell’allenamento, presentano tutta una serie di vantaggi come:
Una delle grandi cose degli allenamenti di recupero è che ci sono praticamente infiniti modi per eseguirli. Sono anche convenienti perché non richiedono molto tempo e non richiedono alcun tipo di attrezzatura specializzata.
La chiave è seguire solo tre principi di base:
Se hai un'area particolarmente dolorante da un allenamento precedente, dedica più tempo a fare esercizi usando quei muscoli per guidare il flusso sanguigno in loro e favorire il recupero.
Finché segui i principi appena citati, sarai sulla strada giusta per accelerare il recupero tra le tue sessioni di allenamento più intense. Per semplificarti ancora di più l’utilizzo del recovery Training, voglio portarti il protocollo tipo che utilizzo su di me e i miei atleti:
Migliorano la consapevolezza nell’utilizzo del diaframma (nostro muscolo respiratorio principale) e del nostro corpo che si muove nello spazio
Ci sono due modi per farlo, incrementando e mantenendo la frequenza cardiaca costante sopra i 100 bpm, o alternando picchi più alti e più bassi ad intervalli costanti (esempio 115 e 145 bpm).
Puoi ottenere ciò lavorando sia con un’attività di tipo ciclico (vogare, correre, pedalare, ecc) oppure tramite mini-circuiti di 3-5 esercizi da alternare consecutivamente
Una volta che hai finito il tuo tempo nella zona di recupero, l'aggiunta di un paio di esercizi di forza è facoltativa, ma può aiutare a guidare il flusso sanguigno nelle fibre muscolari più grandi, più forti e a contrazione rapida in quanto queste fibre, normalmente, non vengono lavorate molto a intensità inferiori.
La chiave di tutto è mantenere comunque un volume di lavoro basso. Non più di 1-2 serie di lavoro di un singolo esercizio fondamentale come deadlift, squat (mantenendo comunque un buffer elevato) o anche movimenti esplosivi come i box jump.
Se non disponi di alcuna attrezzatura, esercizi come jump squat a corpo libero e piegamenti sulle braccia esplosive possono fare al caso tuo.
Ultimo componente di un allenamento di recupero è dedicare alcuni minuti a ridurre al minimo possibile la frequenza cardiaca. Il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di ottenerlo entro 5-10 bpm dalla frequenza cardiaca mattutina a riposo il più rapidamente possibile.
Il modo più semplice per farlo è sdraiarsi a terra e concentrarsi sulla respirazione e sul rilassamento. Più ti alleni ad abbassare rapidamente la frequenza cardiaca, meglio riuscirai a farlo.
Una volta che la frequenza cardiaca è scesa, termina con qualsiasi tipo di lavoro sul tessuto miofasciale che ti piace. Un modo molto economico per poterlo fare è l’utilizzo del Foam Roller.
La cosa migliore da fare è provare ad inserire almeno una volta a settimana il Recovery Training nei microcicli di lavoro, soprattutto a valle di sessioni allenanti altamente pesanti.
Successivamente, puoi provare ad inserire una sessione di Recovery Training ogni 12-24 ore di distanza da una sessione di allenamento molto pesanti, qualora il tempo a disposizione te lo permette.
Successivamente fammi sapere nei commenti quali benefici hai ottenuto.
PER ASPERA AD ASTRA
Fonter: Morpheus Challenges
Allenamento Programmato per Fighter Professionisti
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